“Subscriptions”: Instagram lancia il suo abbonamento

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Instagram ha annunciato l’inizio dei test di una nuova funzionalità che si chiama Subscriptions”.

Questo nuovo sistema è un abbonamento mensile che permetterà di fruire di contenuti esclusivi a pagamento creati (almeno inizialmente sarà riservato a loro) da utenti creatori di contenuti (creators) e con un importante seguito di followers.

La nuova funzione al momento è in fase di test solo negli Stati Uniti e solamente per 10 creators coinvolti in questo nuovo progetto ma successivamente, ha confermato Instagram, sarò esteso ad altre nazioni nel mondo.

I dieci profili scelti negli Stati Uniti sono questi:
@alanchikinchow, @sedona._, @alizakelly, @kelseylynncook, @elliottnorris, @jordanchiles, @jackjerry, @bunnymichael, @donalleniii e @lonnieiiv.

 

Grazie a Subscriptions i più importanti creatori di contenuti di Instagram potranno offrire ai propri followers storie, dirette e badge a pagamento che, a differenza di prima, saranno create solo per gli iscritti e contraddistinte da una cornice viola. Stesso discorso per i followers abbonati, riconoscibili anche loro tramite un simbolo viola posizionato vicino al loro nome. Per abbonarsi sarà facilissimo perchè basterà cliccare sul tasto “abbonati” apposto nel profilo dell’utente che abbiamo scelto di seguire e il gioco è fatto.

 

Obiettivi e costi del servizio

L’obiettivo di Instagram, come sottolineato dal numero uno del social di Meta  Adam Mosseri, è quello di ricompensare in modo diretto i creatori di contenuti. Sono proprio loro infatti con i loro video, gli ispiratori ogni giorno di tanti milioni di followers. Molti influencer hanno monetizzato in questi anni al di fuori della piattaforma chiedendo contributi per la visualizzazione delle stories riservate agli “amici più stretti”.

Oltre alla monetizzazione diretta, l’altra vera ragione della nascita di Subscription è quella di trattenere all’interno del social media i migliori creators del mondo evitando che si spostino verso altri social network competitors come Tik Tok o Only Fans. In un universo fatto di guadagni variabili, Instagram in questo modo vuole garantire “un’entrata fissa” ai creatori di contenuti in modo che non siano solo soggetti alla qualità dei loro contenuti.

L’abbonamento Subscriptions avrà un costo variabile da 99 centesimi fino a 99,99 dollari al mese. La scelta del costo sarà scelta liberamente dal singolo influencer.

Almeno per il primo anno, conferma Instagram, la piattaforma non prenderà nessuna percentuale in modo da favorire la nascita e la crescita del servizio. Successivamente, si vocifera sui social network, la commissione dovrebbe essere del 30%.

Quali vantaggi per giornalisti e comunicatori?

 La svolta a pagamento di Instagram segue l’onda di servizi a pagamento e abbonamenti che le varie piattaforme di social network stanno realizzando per i creatori di contenuti. Dopo il servizio “Blue” di Twitter, Subscriptions rappresenta un altro valido aiuto anche per giornalisti e comunicatori che vogliono crearsi una community a pagamento a cui offrire servizi esclusivi.

Ormai i quotidiani in genere e sempre più giornalisti, sfruttano ogni giorno l’enorme visibilità di Instagram anche per aprire le proprie notizie ad una fetta di pubblico sempre più vasta e più giovane.

Nell’ultimo anno, complice anche la pandemia e la grande mole di notizie veicolate ogni minuto in tutto il mondo, molti giornalisti riportano riflessioni o interi articoli di giornale direttamente sulle proprie storie Instagram o creano dirette condivise tra più giornalisti per discutere di argomenti di stretta attualità. Fino ad oggi questo servizio è stato totalmente gratuito. Adesso invece, grazie ad un abbonamento riservato, si potrà monetizzare il proprio lavoro e magari rendere i contenuti anche più professionali e accattivanti.

Al di la delle varie formule che ogni utente può elaborare per attirare più o meno followers, il servizio come detto rappresenta un modo concreto per dare valore ed esclusività al proprio know how, alle proprie abilità di storyteller o anche più semplicemente al proprio fiuto da giornalista.