Twitter Spaces si sta affermando sempre di più come la risposta di Twitter a Clubhouse.
Se il social network creato da Paul Davison e Rohan Seth ha avuto il merito di far emergere la voce come strumento per emozionare, connettere e coinvolgere gli utenti, Twitter ha saputo recepire subito il messaggio creando questa interessante funzionalità di chat vocale della sua App, uno “Spazio” appunto, dove si potrà andare oltre i “280 caratteri di un normale tweet” e conversare con i propri follower.
Twitter, come da sua politica e al contrario di Clubhouse, ha reso disponibile questa nuova funzione per “quasi” tutti i suoi follower e senza distinzione di piattaforma.
Infatti dopo una lunghissima fase di test durata circa sette mesi, dai primi giorni di maggio Twitter ha “aperto” Spaces a tutti gli utenti con più di 600 follower rendendolo disponibile tramite l’App di Twitter sia per gli utenti iOs che per quelli Android. Non serve nessun invito o requisito particolare. Un modo questo per allargare la platea degli utenti ma continuando allo stesso tempo a testare Spaces senza includere quei profili dormienti o “falsi”.
Proseguendo nel confronto con Clubhouse, è importante sottolineare come la funzione Spaces è accessibile a tutti anche da desktop. Per molti comunicatori o giornalisti che hanno a disposizione apparecchiature audio, microfoni e registratori sul proprio computer principale, la funzione Web è davvero straordinaria e può risultare “decisiva” nella scelta tra Spaces e Clubhouse.
Come funziona Twitter Spaces?
Muovere i primi passi su Twitter Spaces e creare il proprio Spazio è molto semplice.
Basterà entrare sul proprio profilo Twitter, premere a lungo il tasto “componi tweet” fino a quando non viene visualizzata un’icona viola con la scritta Spazi. Lo stesso si può fare anche tramite il “Fleet” (le stories di Twitter per intenderci) dove basterà premere sulla propria immagine fino a quando non apparirà la stessa icona viola con la scritta Spazi.
A questo punto, dopo aver aggiunto una breve descrizione di massimo 70 caratteri, l’Host può avviare lo Spazio e invitare a partecipare gli altri utenti inviando il link di partecipazione allo Spazio tramite messaggio diretto in DM oppure condividendo il link in un tweet o inviandogli un messaggio con altre applicazioni tipo WhatsApp.
Quando lo Spazio diventa attivo, appare una bolla viola nella timeline superiore di Twitter che identifica l’inizio di una conversazione.
Conversazioni all’interno degli Spazi
All’interno di uno Spazio, un utente può richiedere di parlare premendo il tasto a forma di microfono che appare in basso a sinistra sulla nostra finestra. A questo punto l’Host decide se accettare o meno la sua richiesta. Tra le altre modalità di “moderazione” dello spazio, l’Host ha anche a disposizione la possibilità di silenziare tutti i partecipanti contemporaneamente, un aiuto determinate quando ci sono problemi di audio o disturbi vari. Funzione già presente in qualsiasi programma di videoconferenza.
Ogni utente può interagire nello spazio in vari modi e non solo parlando:
- può decidere di ascoltare solamente le conversazioni
- può consultare i tweet fissati nella parte superiore dello Spazio o scriverne altri
- leggere i sottotitoli della conversazione se non può ascoltare l’audio
- commentare solamente utilizzando delle emoji.
Twitter Spaces per i giornalisti: i nostri consigli
Come abbiamo visto creare un proprio Spazio su Twitter è un’operazione molto semplice e veloce. Più difficile invece, è riuscire a creare uno spazio che richiami l’interesse e l’interazione dei follower.
Twitter è diventato negli anni il social network dei giornalisti perchè immediato e “affidabile”, un luogo dove si possono condividere notizie e commentarle con gli esperti o verificarne la veridicità. Creare degli Spazi dove parlare e aprirsi al confronto, può risultare quindi difficile per chi ha fatto dell’immediatezza la propria peculiarità.
Per un giornalista o un comunicatore che decide di avviare uno Spazio su Twitter, il consiglio è quello di farlo personalizzandolo da subito con un proprio stile grafico e con un nome che sia non solo accattivante ma che soprattutto consenta all’utente di associarlo subito al proprio profilo Twitter.
Dopo la parte grafica, è fondamentale impostare il proprio stile verbale e il proprio ritmo nello spazio cercando di renderlo interessante e il più coinvolgente possibile magari approfondendo un argomento di cui si è parlato in maniera “più rapida” in un tweet.
Il “segreto”, se così si può dire, è quello di creare uno spazio che coniughi informazione e intrattenimento e dove gli utenti si sentano liberi di conversare.
È importante dare allo Spazio un tono di intrattenimento perché la sola voce può annoiare se non si dà alla conversazione una forma più “amichevole” come succede per esempio in radio.
Per creare una propria “nicchia” di seguaci, un altro consiglio è quello di creare un appuntamento fisso settimanale, un momento che determina periodicità con i propri follower e che viene visto come uno spazio prestabilito in cui poter conversare e interagire.
N.B. La modalità appuntamento fisso potrà essere sviluppata ancora di più in futuro quando Twitter permetterà di programmare i Twitter Spaces e impostare dei promemoria per le conversazioni già inserite nel palinsesto. Questa funzione, come ha fatto sapere il social network, è prevista in arrivo per giugno.
Basteranno queste prerogative per fare di Twitter Spaces lo Spazio vocale più importante e seguito?
Sicuramente Twitter Spaces, al netto del suo sviluppo, rende Twitter molto più interessante e avvicina anche quegli utenti che momentaneamente lo avevano abbandonato cercando altrove qualcosa di diverso e di nuovo.
Oltre a comunicatori, giornalisti e politici, il vero acceleratore a Twitter Spaces può arrivare dai brand. Se infatti un importante marchio a livello mondiale deciderà in futuro di sviluppare questa nuova funzione creando conversazioni e interagendo a voce con i propri clienti e ambassador, certamente si assisterà oltre che ad un boom di Twitter Spaces “in stile Clubhouse” anche ad un nuovo modo di fare customer care.